Articoli e Pubblicazioni

Previsti aumenti dei contributi per il settore della pesca. 

in breve , Giovanni De Matteis, Presidente della Cooperativa Il Delfino

Da quest'anno le Cooperative della Piccola Pesca si vedranno costrette ad aumentare i contributi associativi del 25% circa. Detto aumento non riguarderà i costi di gestione, ma andrà a coprire solo la parte contributiva del singolo socio, ossia i contributi dovuti all'Inps ed all'Inail, in quanto per l'anno 2012 sono previsti: 

- tagli agli sgravi Inps; che diminuiscono del 20% ;

- tagli agli sgravi Inail; che diminuiscono del 20% ;

- aumento dell'Imponibile Previdenziale sul quale calcolare i contributi Inps.

Il Caro Gasolio, la Licenza a Punti ed gli aumenti dei costi di gestione delle imbarcazioni,lievitati ulteriolmente, contribuiranno poi sicuramente all'affossamento della categoria pesca e di questo passo crediamo che si andrà incontro alla completa scomparsa della piccola pesca tradizionale, visto che già oramai i lavoratori sono gli stessi proprietari delle imbarcazioni rimasti da soli a bordo per non dover affrontare la divisione 'alla parte' ed arrivare a fine mese e le nuove generazioni,considerato tutto ciò, non hanno alcuna intenzione di investire nel mare...

10/03/2012

Cronaca Territorio

   

Pesca, arrivano i fondi per fermo dell’anno scorso 

 

Sono in arrivo i fondi che consentiranno i pagamenti del fermo biologico dell’anno scorso e i rimborsi per gli acquisti di strumentazioni.
Lo rende noto il deputato regionale Toni Scilla, al ritorno da un incontro avuto a Roma, presso il Ministero delle Politiche Agricole, assieme al vice presidente della “Confederazione Imprese Pesca Mazara”, Paolo Giacalone. Annunciando “l’arrivo dei soldi del fermo biologico 2011”, Scilla precisa che “adesso si tratta solo di attendere la definizione delle pratiche in istruttoria presso le Capitanerie di Porto”. Riguardo invece al decreto ministeriale del 9 aprile 2009, sulle misure di sostegno a favore delle imprese della pesca per il rimborso delle spese di acquisizione di strumentazioni ed equipaggiamenti di bordo, “rassicuro in merito ai pagamenti - dice Scilla - che stanno scorrendo sulla base di un ordine alfabetico. Prevedo  - aggiunge - che prima delle festività di pasqua tutte le imprese incasseranno le somme loro spettanti”.

 
Scritto da: Francesco Greco (Giornalista) 
(Vedi tutti gli articoli scritti da Francesco Greco »)

sotto : Da Il Nuovo Quotidiano del 31 gennaio 2012

Tavoli tecnici e disperazione, i pescatori sono ormai con l'acqua alla gola. E non più in senso figurato.Nel capannello sempre più numroso degli operatori ittici ormai da una settimanain lotta continua in quel di Gallipoli, non c'è spazio per il politichese e la farraginosa burocrazioa.Il malcontento serpeggia, e la gente di mare non sa più che pesci prendere.
La base della marineria lancia l'sos e fa i conti nelle proprie tasche.C'è fame di denaro e digiustizia,come più volte sottolineto.

"Al di là dei tavoli delle chiacchere" rammentano all'unisono i pescatori gallipolini,"qui c'è da evidenziare a chiare lettere queli sono i nostri problemi legati al caro carburante,al venir meno dei vantaggi fiscali,alle spese di manutenzione e gestione dei mezzi e del personale lavoro. I costi di una giornata in mare sono ormai di gran lunga superiori ai ricavi. Il caro gasolio, la manodopera,mezzi e strumenti per la produzione e la scurezza in mare, si mangiano tutto il guadagno del pescato ed in molti casi chi ci rimette siamo noi lavoratori, non portiamo a casa neanche i soldi per fare la spesa per le nostre famiglie"

Pescatori e armatori sembrano davvero stavolta sulla stessa barca. Stritolati dal caro gasolio e dalla politica uniforme della pesca in area europea (in riferimento alle normative restrittive sulle maglie delle reti), che non tiene conto delle peculiarità biologiche e delle specificità della pesca nello Jonio. E con il mare sempre più povero di pesce e i costi alle stelle "qui si fa la fame", lamentano i pescatori. Che dicono in primo luogo "basta al caro gasolo" perchè a 75 centesimi al litro non bastano 300-400 euro al giorno per fare un pieno ad un motopesca. in gioco ci sono almeno 800 famiglie da sfamare e un lavoro da difendere.

V.CAl.


da Il nuovo quotidiano del 31-01-2012

E l'aumento dei prezzi scatena la protesta anche a San Foca

I problemi di Gallipoli sono di tutte le località marine del Salento. Anche a San Foca i pescatori continuano a lottare contro l'aumento del prezzo del carburante, cercando di lavorare con un margine di guadagno che si assottiglia sempre di più. Alle spese che crescono e alle rigide normative comunitarie si aggiunge il fenomeno della concorrenza sleale. Argomento solo sfiorato durante l'incontro di ieri in Provincia. E'quello che dai pescatori viene definito un vero e proprio "mercato nero" delle specie ittiche pregiate. "Il problema del caro gasolio,arrivato a costare quasi a un euro, pende sulle teste dei pescatori, già costretti a combattere la diffusione degli abusivi - spiega G.DeMatteis,Coopeartiva Il Delfnio - che utilizzano spesso imbarcazioni da diporto. Per tutelare i pescatori che esercitano la propria attività a livello tradizionale, ci vorrebbe una politica che preveda la possibilità di emanare leggi per zone di mare, proposte da chi vive in quella medesima zona. Poichè solo i pescatori del luogo conoscono i problemi e come esercitare la pesca, così come il problema delle distanze delle reti dalla costa che l'assessore Regionale Dario Stefàno ed il dirigente del settore pesca Regione Puglia De Leo, ci hanno promesso di risolvere o quanto meno sollevare"